nucleo comunista internazionalista
riceviamo e pubblichiamo/segnalazioni



Si contratta, si combatte attorno a Tripoli

ASSASSINI E LADRI
(IMPERIALISTI E DEMOCRATICI)
INTENSIFICANO LE OPERAZIONI IN LIBIA

bombe italiane

 

Stando alle informazioni dispensate dal nostro apparato mediatico democratico-goebbelsiano, il cerchio attorno ad una Tripoli sotto assedio starebbe chiudendosi e prossima ormai sarebbe la caduta del Tiranno.
Cinque mesi di bombardamenti Nato e di qualche altro cane al servizio dell’imperialismo sembrano avere infine fiaccato l’orgogliosa resistenza di Gheddafy e dei suoi ed aperto infine il varco decisivo alle milizie dei ribelli-bastardi o bastardi-ribelli che dir si voglia.

In questo delicato e forse cruciale momento in cui i campioni della difesa della “democrazia”, dei  “diritti umani”, della “libertà” sembrano aver fretta di chiudere la partita in Libia (forse per aprirne una nuova, ancora più terribile, attorno a Damasco e quindi Beirut e quindi…) e pregustano il dolce succo della vittoria ossia il controllo sulle risorse del paese, sui quattrini e sul capitale mobiliare libici e, last but not least, sull’oro che in gran quantità Gheddafy aveva accortamente messo in riserva, in questo delicato e cruciale momento riceviamo e pubblichiamo due (fra le tante) informative che qualificano l’opera e lo scopo della missione della democrazia nell’attuale guerra per la Libia: la prima è sulle conseguenze di uno (fra le centinaia) dei bombardamenti democratico-umanitari; la seconda è sulle manovre in atto per mettere le mani, quasi fisicamente, sul tesoro libico. Assassini e ladri appunto!

Non sappiamo se effettivamente il regime di Gheddafy sia ad un passo dalla capitolazione o dalla resa contrattata e non sappiamo se le milizie dei ribelli-bastardi o bastardi-ribelli che dir si voglia stiano effettivamente per entrare in Tripoli (dubitiamo altamente che possano riuscire a scorazzare in città sventolando il loro straccio monarchico tricolore). Ma diamo anche per buono l’esito più favorevole al campo degli imperialisti-democratici cioè la “liberazione” del paese dal Tiranno e proprio ed anche in questo momento affermiamo:

nessuna democratizzazione ossia nessuna pacificazione imperialista si darà nemmeno con la (eventuale) uscita di scena di Gheddafy.

Tradotto in solido: i ladri e gli assassini al momento di passare all’incasso per la “vittoria” avranno spiacevoli ma molto spiacevoli sorprese. La loro manomissione sulle risorse e sulle ricchezze di Libia sarà molto ma molto complicata. Per ogni barile di petrolio, per ogni lingotto d’oro che riusciranno a rubare saranno presto, ma molto presto, chiamati a pagare un prezzo salatissimo.

Se c’è una cosa imperitura infatti dell’esperienza pluridecennale nazional-rivoluzionaria (borghese) di Gheddafy, una cosa non scalfita dalle bombe ma anzi rafforzata dai sacrifici imposti dall’aggressione di questi mesi è la coscienza profonda fra le masse, fra il popolo libico del vero obiettivo che muove i “liberatori”-bombardatori. E il popolo libico, pur nel calvario che si è aperto, non si lascerà impunemente rapinare. Tanto più che questi mesi di lotta e di resistenza sono stati possibili anche grazie al sostegno e all’appoggio dei popoli africani alla resistenza contro i neo-colonialisti, i quali popoli d’Africa hanno afferrato al volo il senso profondo di quanto avveniva a Tripoli e Bengasi come altri purtroppo NON hanno per tempo saputo fare, vedi Hezbollah o le fazioni della resistenza palestinese. (E lasciamo stare per amordiddio il grosso della “estrema-sinistra” occidentale, un variegato ammasso di idiotizzati usati come forza di complemento della democrazia imperialista) La battaglia di e per Tripoli è perciò già diventata per milioni e milioni di africani il segnacolo di una battaglia da condurre su tutto il continente nero per tagliare gli artigli ai neo-colonialisti d’America e d’Europa.

Inoltre ancora, questa insopprimibile coscienza profonda si farà strada, nei tornanti di un calvario certamente, fra le stesse fila di chi in Libia si è fatto scudo della potenza di fuoco imperialista per detronizzare Gheddafy: non ci stupiremo affatto se presto e molto presto anche, fra le stesse fila dei ribelli-bastardi o bastardi-ribelli che dir si voglia si manifesti la contestazione e l’opposizione all’imperialismo che pur ha aperto loro la strada verso …”la libertà”. Come il cane che alla fine morde la mano al padrone.

ASSASSINI E LADRI DELL’IMPERIALISMO DEMOCRATICO LA VOSTRA E’ UNA VITTORIA DI PIRRO:
VIA DALLA LIBIA, VIA DALL’AFRICA, VIA DAL MEDIO ORIENTE GLI ASSASSINI E LADRI DELL’IMPERIALISMO DEMOCRATICO!   .

21 agosto 2011