nucleo comunista internazionalista
riceviamo e pubblichiamo/segnalazioni





SOLIDARIETA’ CON I LAVORATORI
DELLA TNT IN LOTTA

Riceviamo e pubblichiamo i comunicati del 17 e 15 luglio sulla mobilitazione in corso alla TNT Traco di Piacenza, esprimendo la nostra solidarietà ai lavoratori in lotta.


17 luglio 2011




Comunicato Sindacato Intercategoriale Cobas: a quest’ora di domenica 17 luglio 200 lavoratori sono in presidio (con alcune tende) la TnT di Piacenza. I nostri militanti sono presenti in quel luogo davanti ai cancelli da venerdì 15 dalle ore 18,30 e la forma di lotta proseguirà per tutta la prossima settimana. Il nostro sindacato chiede ai propri militanti presenti nelle altre città di farsi promotori di iniziative davanti ai cancelli delle TNT presenti sul loro territorio e a diffondere i contenuti della lotta che stiamo conducendo. Invitiamo tutte le realtà di movimento a farsi carico di far conoscere la lotta condotta, soprattutto da lavoratori che provengono dall’Egitto e dal Marocco. Per il S.I. cobas Aldo Milani


Segue comunicato CS Vittoria:

TUTTE E TUTTI A SOSTENERE I LAVORATORI TNT TRACO DI PIACENZA

LUNEDI’ 18 LUGLIO DALLE 17.00!!


Dopo gli scioperi con picchettaggio dei cancelli della piattaforma logistica TNT Traco di Piacenza di venerdì 7 luglio e giovedì 14 luglio anche ieri, venerdì 15, la lotta dei lavoratori delle cooperative Vega e Stella del gruppo Gesco Nord hanno continuato la mobilitazione con il blocco dei camion.

I lavoratori di queste due cooperative sono tutti immigrati e quindi costretti a subire tutte le forme di ricatto legate al possesso del permesso di soggiorno.

La piattaforma di lotta è diretta ad ottenere l’applicazione del contratto nazionale di categoria e il riconoscimento della propria agibilità sindacale autorganizzata e sganciata dai sindacati confederali collaborazionisti.

Le condizioni di lavoro e salariali che i lavoratori quotidianamente sono costretti a subire sono assolutamente invivibili: flessibilità oraria totale per gestire i carichi di lavoro, lavoro a chiamata, pagamenti in nero, imposizione di pause non retribuite durante il turno notturno.

L’arbitrio padronale e le trattative fasulle di queste settimane si traducono oggi in una serrata e nella volontà di licenziare oltre un centinaio di lavoratori in lotta.

Nonostante la forte repressione padronale i lavoratori, e le realtà solidali, continuano con un presidio permanente davanti ai cancelli, con il lancio di prossime iniziative e manifestazioni tese ad investire tutto il territorio e a coinvolgere altri luoghi di lavoro del comprensorio logistico e produttivo.

Il Coordinamento di sostegno alle lotte dei lavoratori delle cooperative, che da anni promuove le mobilitazioni contro lo sfruttamento e la precarietà nel comparto della logistica, è presente attivamente anche in questa lotta.

Come compagne e compagni del C.S.A. Vittoria, all’interno di questo percorso ricompositivo, riteniamo fondamentale sostenere la mobilitazione e invitiamo tutti e tutte a partecipare lunedì 18 luglio dalle 17.00 al picchetto e ai prossimi appuntamenti che verranno indetti dall’assemblea dei lavoratori.

Lo stabilimento TNT Traco è in Strada dei Dossarelli, uscita Piacenza Sud.


I compagni e le compagne del C.S.A. Vittoria


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COMUNICATO TnT Piacenza: La lotta prosegue


Dopo l’interruzione di lunedì della trattativa con il consorzio Gesco Nord cui è appaltata la gestione della logistica TnT nel sito di Piacenza (e non solo) gli operai protagonisti del picchetto dell’8 luglio rilanciano con forza la lotta e danno vita ad una nuova nottata di sciopero con blocco totale dei cancelli, iniziato alle 20,30 del 14 luglio 2011 durante il turno di lavoro:

ad un segnale preciso dei delegati, tutti gli operai sindacalizzati (circa 130) bloccano improvvisamente l’attività, escono dallo stabilimento gridando slogan e vanno immediatamente a bloccare ingressi ed uscite del magazzino, sostenuti da un centinaio fra militanti  e operai di altre cooperative.

Evidente l’imbarazzo dell’azienda e delle forze dell’ordine colte nuovamente di sorpresa dopo che, inutilmente, nei giorni scorsi, avevano cercato di prevenire un nuovo blocco attraverso una loro presenza ai cancelli negli orari di inizio attività.

Se la modalità di lotta individuata rappresenta una prima importante novità rispetto al picchetto precedente, ad essa ne segue una seconda che riguarda la scelta dell’estabilishement di mettere in campo la forza del ministero dei trasporti, nella figura del sottosegretario Giachino, che tramite la questura piacentina, alle 22,30, fa sapere di essere disposto ad incontrare il SI.Cobas e i delegati dei lavoratori in un tavolo congiunto (lunedì alle ore 15)  insieme a Provincia, Prefettura, vertici del Consorzio delle Cooperative Gesco Nord, per risolvere la questione .

Senza dubbio l’interesse di Giachino è in una qualche maniera dovuto al presente e al futuro del Consorzio, che evidentemente gli sta particolarmente a cuore, così come la TnT ha tutto l’interesse a mantenere il rapporto con un sottosegretario al  Ministero del Lavoro e a cercare di prendere tempo per trovare le giuste contromisure di cui è ancora alla ricerca; ciò non toglie che la lotta tende di fatto ad entrare nelle sfere delle relazioni nazionali per quanto riguarda il controllo e contrattazione della forza lavoro della logistica nazionale e che, grazie ad essa, i lavoratori ora possono contare e giocarsi i propri destini immediati (e non solo).

In ogni caso, dopo numerosi capannelli e "assemblee generali" nella continuazione dello sciopero si decide di accettare di partecipare all’incontro previsto per lunedì pomeriggio, ma, non per questo (come chiedeva invece la Questura piacentina) di smobilitare il picchetto .

Si prosegue così fino all’una di notte, mentre la fila di camion è ormai talmente lunga da aver definitivamente compromesso lo svolgimento delle operazioni di scarico e carico su cui si articola un normale turno di lavoro (per rendere l’idea: i camion che avrebbero dovuto uscire per mezzanotte, dopo essere stati scaricati e ricaricati, alle due erano ancora in coda per entrare nel magazzino e con una forza-lavoro interna più che dimezzata consistente cioè in circa 120 operai sui 260 previsti, di cui 80 riservisti, cioè senza contratto, con un premesso di soggiorno traballante, e che rispondono ogni sera ad una possibile chiamata specifica.

Giunge così il tempo di tornarsene a casa, consapevoli che presto arriverà un nuovo momento di scontro; la festa improvvisata nel parcheggio antistante, gli scambi di abbracci oltre ogni barriera di colore e nazionalità ormai saltate, sono la sintesi soggettiva di ciò che sta accadendo da quelle parti perché davvero i venti di rivolta del nord-africa sono giunti fino a qui e con essi il senso di liberazione di cui sono portatori, vissuto e trasmesso a tutti i presenti accorsi da varie città e situazioni a dar manforte a coloro che stanno cominciando a far saltare la catena del comando e stanno trasferendo la paura nel campo avverso.

Detto in altri termini: abbiamo messo i piedi nel piatto di alcuni tra i reali mandanti della legislazione razzista Prodi-Turco-Napolitano-Bossi-Fini.

Ed è proprio da tale consapevolezza che nascono le proposte per ulteriori mobilitazioni ( perché l’incontro di lunedì  pensiamo serva alla nostra controparte e  alle varie rappresentazioni istituzionali a fiaccare e stroncare la lotta e a colpire questi proletari immigrati ) che, oltre allo sciopero, secondo modalità che verranno definite dagli operai stessi e comunicate tempestivamente a tutti i sostenitori), sfocerà con tutta probabilità in una manifestazione cittadina prevista per giovedì 21 luglio a partire dal tardo pomeriggio e su cui lunedì sapremo essere più precisi.


Finito di scrivere alle ore 16.00 di venerdì 15 luglio


Ore 18,30 venerdì 15 luglio, apprendiamo dai lavoratori che si sono recati al magazzino che il caporalato delle cooperative del Consorzio Gesco Nord bloccano davanti ai tornelli d’entrata tutti i lavoratori che hanno scioperato la sera del 14 luglio. Questo atto illegale di ulteriore repressione nei confronti dei lavoratori che hanno scioperato avviene sotto gli occhi di alcuni poliziotti li presenti. Sappiamo che sul posto si sono recati alcune componenti di Rifondazione Comunista mentre stanno per arrivare da Milano dei rappresentanti esterni al magazzino del S.I.Cobas.


Ore 18,40 ci viene comunicato, da un assessore provinciale di Piacenza, che il sottosegretario ha posticipato la riunione di lunedì a venerdì 22.

Ipotizziamo che la riunione possa solo servire a legittimare l’accordo con CGILCISL e UIL, cioè con coloro che hanno una minima o nulla rappresentanza reale nel magazzino e che hanno permesso fino ad oggi questa infame porcheria a danno dei lavoratori, cercando di escludere S.I.Cobas e RSA da loro nominate e che hanno diretto la lotta. Non è escluso che i soggetti coinvolti vogliano anche concordare un piano di “ordine” aziendale che colpisca una parte dei lavoratori mancanti di documentazione, che fino ad oggi venivano super sfruttati e trattati a livello schiavistico (ricordiamo che la maggioranza dei lavoratori a tempo indeterminato si presentano davanti ai tornelli alle 18,30 e vengono chiamati, una parte di essi, fino alle ore 22, fanno 4 ore di lavoro, poi in orario estivo stanno fermi anche tre ore e poi riprendono a lavorare e possono finire anche alle ore 12 o 13 del giorno dopo, con una busta paga di 57 euro mensili e bonifico in banca di 1100 euro. Tutto ciò avviene in barba all’Ispettorato del Lavoro, alla Finanza ecc).

NON PASSERANNO: i lavoratori e i militanti solidali alla lotta non permetteranno che si perpetui tali barbarie! In questa lotta, come in altre , si è realizzata un’unità di vari soggetti: lavoratori extracomunitari, lavoratori italiani, forze di movimento, sintonizzati sulla stessa frequenza, quella della lotta di classe.