nucleo comunista internazionalista
riceviamo e pubblichiamo/segnalazioni






Una nuova provocazione dell'imperialismo americano



Sgomberiamo subito il campo dalle chiacchiere.

I gas tossici non sono stati certamente il frutto di una azione aerea diretta dei siriani (ormai Assad, grazie all'alleato russo, si trovava in una posizione di forza) e men che meno da parte di aerei russi.

Molto probabilmente il bombardamento aereo siriano ha colpito dei depositi di gas tossici detenuti dai ribelli e da loro in passato già usati, magari incolpando il regime siriano. In questa azione ci sono stati comunque certo dei morti per i quali si è scatenato il sentimento umanitario della cosiddetta comunità internazionale (cioè i paesi occidentali ed i loro lacchè, Europa compresa).

I morti causati dalle azioni belliche degli Usa e dei loro alleati, anche se in numero maggiore, non destano commozione (villaggi bombardati in Afganistan, guerra in Libia, in Siria, in Ucraina, la “dimenticata” guerra in Yemen).

A parte telegiornali e carta stampata pronti a digerire e a propagandare l'ennesima menzogna (se non c'è, il casus belli va creato: Raçac, le armi di distruzione di massa di Saddam, lo schema è sempre lo stesso), anche da parte “borghese” gli analisti più seri non sembrano pronti ad ingoiare l'ennesima “bufala”.

L'imperialismo USA non cambia pelle a seconda di chi governi.

Abbiamo assistito alle guerre imperialiste sia sotto i governi repubblicani che sotto quelli democratici il cui avvento tante illusioni aveva suscitato in molta parte della nostra sinistra.

Proprio in Siria, Obama era stato sul punto di scatenare una guerra di aggressione nel 2013 grazie al pretesto delle armi chimiche detenute da Assad, guerra sventata grazie alla intelligente mediazione di Putin ed alla conseguente distruzione, sotto supervisione internazionale, delle armi chimiche detenute dal regime siriano. Alla fine, dopo enormi distruzioni, migliaia di morti, milioni di profughi in seguito alla aggressione interna (manifestazioni contro il regime siriano iniziate con motivazioni reali ma subito teleguidate da personaggi ivi presenti ad hoc) ed esterna (sanzioni ed attacchi guidati dagli USA tramite i loro alleati nella regione), il vero vincitore appare essere Putin.

Questo è stato uno smacco rilevante per gli USA che ora tentano di riscalare le posizioni perse.

Tra le voci – purtroppo sparute! - che contestano l'ennesima menzogna circa l'uso dei gas da parte dell'aviazione siriana riportiamo la interessante testimonianza /presa di posizione del vicario di Aleppo Georges Abou Khazen, che, in un'intervista esprime la decisa condanna dell'intervento statunitense  (“La Stampa” 07.04.2017: Siria, il vescovo: “chi ha coronato Trump arbitro del mondo?”).

Quella del vescovo, ovviamente, non è la nostra posizione, soprattutto quando invoca il ruolo del Consiglio di Sicurezza dell'ONU per contrastare l'arroganza USA, sottintendendo la sua fiducia nel diritto internazionale (proprio quel diritto invocato recentissimamente dagli stessi Stati Uniti per “santificare” un’eventuale azione repressiva contro le provocazioni (?!) della Corea del Nord.).

E’ un’illusione dura a morire, che ritroviamo – seppur sottotraccia - anche nell’appello del 7 aprile in cui RETE NOWAR ROMA, LISTA NO NATO, ISM-ITALIA, nel denunciare correttamentele aggressioni imperialiste giustificate con prove false, come in Iraq, Libia, Jugoslavia”, sottolineano che “gli USA hanno compiuto un criminale attacco missilistico sulla Siria senza l'autorizzazione dell'ONU”.

Comunque, non è per nulla confortante che, per avere conferma della strumentalità dell'accusa rivolta al regime siriano, dobbiamo sentire la voce di un vescovo, mentre buona parte della nostra “sinistra” strilla per il delitto di lesa umanità, quando la sua voce non si sente da lungo tempo per accusare i crimini dell'imperialismo occidentale e, in particolare, del proprio imperialismo.

Già: che cosa è l'ONU? Quale è stato il suo comportamento dalla sua fondazione?

Sì, l'ONU è la organizzazione di tutti gli Stati, ci è stato insegnato nella scuola pubblica (scuola di classe, che serve ad inculcare l'ideologia di classe, per avere a disposizione “ bravi cittadini”), là dove le controversie vengono/dovrebbero essere appianate senza guerre: ma questa è una favola, è un aspetto della grande menzogna “democratica”: non tutti gli Stati hanno lo stesso peso, ci sono mille forme di ricatti, prima di giungere alla violenza vera e propria. Chi ha la forza la usa, nella vita contano solo i rapporti di forza che si evidenziano quando “il gioco si fa duro”. Tutto il resto è pura chiacchiera, vero gas anestetico per le masse. A livello nazionale, invece, c'è la Costituzione, la “più bella del mondo”, per la quale tutti i cittadini sono uguali, che ripudia la guerra come metodo di risoluzione delle controversie internazionali... ma poi esiste la divisione dei “cittadini “ in classi, esistono le missioni dette di pace, etc. Queste menzogne sono sostenute e difese dalla cosiddetta sinistra ed estrema sinistra, che ha partecipato a vere e proprie guerre di aggressione (Jugoslavia con D'Alema e Cossutta), non ha mosso un dito contro l'aggressione alla Libia (tranne la manifestazione tenutasi a Napoli) etc. Ciò ha contribuito ad “addormentare” i lavoratori e a preparare i presupposti per l'union sacrée quando sarà necessaria.

Ovvio, a questo punto, che invocare, come fa il vescovo, una commissione d'inchiesta sia a dir poco inutile, anzi, crea una illusione micidiale: quella della imparzialità superiore (e di chi?). E si stupisce anche che il mondo non abbia aperto bocca davanti ai crimini perpetrati dai paesi occidentali (certo, le masse sono state addormentate dal veleno soporifero del consumismo, della volontà di continuare a mantenere lo stesso stile di vita, dal nazionalismo e dal razzismo), quindi non di “sbagli” si tratta, come afferma il vescovo, neppure di “ crudeltà” di qualche governante, ma DELLA VIA OBBLIGATA DETTATA DAL SISTEMA CAPITALISTICO BASATO SUL PROFITTO.


11 aprile 2017


Siria, il vescovo: “Chi ha coronato Trump arbitro del mondo?”

Il vicario di Aleppo Georges Abou Khazen commenta l’attacco missilistico degli Usa: «Perché non è venuta prima una commissione d’inchiesta per sapere cosa è realmente successo a Idlib?»

Il vicario di Aleppo, monsignor Khazen: «La popolazione è allo stremo, ma va avanti con dignità»


Salvatore Cernuzio - Roma


«Chi ha coronato Donald Trump arbitro e gendarme del mondo? Chi è il presidente degli Usa per decidere senza il Consiglio di Sicurezza dell’Onu?». Il vescovo libanese Georges Abou Khazen, vicario di Aleppo per i cattolici di rito latino, è «sconcertato» per la notizia dell’attacco di 59 missili Tomahawk degli Stati Uniti contro la base siriana di Shayrat, nella provincia di Homs. Un colpo di grazia ad un Paese che da sei anni vive sotto il giogo di una cruenta guerra civile, devastato nei giorni scorsi dall’attacco chimico a Idlib che ha provocato la morte di 86 civili, dei quali uno su tre è un bambino. Raggiunto da Vatican Insider, il vescovo esprime tutto il suo dolore, la sua rabbia, la sua speranza.  

 Come giudica l’azione militare del presidente Trump?  

«Noi, come Chiesa siriana, condanniamo ogni sorta di violenza da qualsiasi parte essa venga. La cosa che più mi sorprende e mi sconcerta è che la sera prima l’ambasciatrice degli Stati Uniti intervenendo al Consiglio di Sicurezza Onu ha detto che sull’attacco a Idlib ancora non c’era nulla di certo o di chiaro. All’alba del giorno dopo però è arrivato l’attacco! Perché? Perché non è venuta una commissione d’inchiesta come ha chiesto la Siria per sapere esattamente quello che è successo? Chi è il presidente per decidere senza il Consiglio di Sicurezza Onu? Chi l’ha coronato arbitro e gendarme del mondo? E tutti i crimini commessi dagli Usa e dai francesi in Siria e in Iraq che hanno causato la morte di centinaia di civili ed il mondo non ha aperto bocca…? È stato uno sbaglio». 

 Qual è la situazione nel Paese dopo l’attacco Usa?  

«La distruzione della infrastruttura in Siria da parte degli americani - più di 32 ponti e la diga di Tabbka sull’Eufrate bombardata, la quindicesima al mondo come capacità – ha messo completamente fuori uso tutto il sistema elettrico. Il presunto attacco chimico è una scusa, come tante che abbiamo già sentito in passato in Libia, in Iraq... Gli Stati Uniti stanno occupando insieme all’Isis tutti i giacimenti di petrolio e di gas in Siria. Da notare che pochissimi minuti dopo l’attacco americano è incominciato l’attacco dei jihadisti dello Stato Islamico e di al Nusra». 

 E la gente? Come vive la popolazione questa nuova situazione di terrore?  

«È indignata e allo stremo per questa nuova ondata di violenza. Ma continua ugualmente a vivere e sopravvivere. A testa alta, con dignità». 

 […]

(“La Stampa” 07.04.2017)