nucleo comunista internazionalista
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video occupazione mensa electrolux

Un video (dall’Electrolux di Susegana-Conegliano). Un tetro comunicato. Un breve nostro bla, bla, bla… (aspettando, Parigi oh cara!, il redde rationem sulle piazze)

L’INFAME PASS, L’UMILIANTE SITUAZIONE DELLA CLASSE OPERAIA E… I NOSTRANI NIPOTINI (FIGLIUOLI) DELLA BUONA VECCHIA GHEPEU’

Dovrebbe essere cosa ovvia e normale (per gli umani, certo se non sardinizzati o ridotti allo stato ovino) che di fronte ad una legge che impone ad un lavoratore di consumare la pausa-pranzo in piedi oppure di accomodarsi gentilmente fuori dalla porta della mensa in quanto non munito di regolare lasciapassare che vorrebbe contraddistinguere i sani cittadini rispettosi della salute collettiva ( e i… “proletari comunisti” di cui qui sotto riportiamo un tetro comunicato davvero sinistro e che perciò listiamo di nero-funerale, e della cui logica da nipotini e figliuoli della Ghepeù diciamo almeno e per il momento solo un paio di cosette) dai “deplorevoli” colleghi con cui si condividono, fianco a fianco, le pene o le gioie di otto ore di lavoro ogni santo giorno ma che disdicevolmente non ce l’hanno questo pass e addirittura rifiutano di farsi siringare dalla medicina di Stato, dovrebbe essere normale dicevamo che tutti i lavoratori insorgessero contro questa infame e provocatoria imposizione. Si levassero in piedi come un sol Uomo (U maiuscola, porca la miseria!) contro una umiliazione di classe ed umana tout court che il potere del Kapitale ritiene di infliggere ai suoi schiavi. “Immunizzati” a forza di siringate di Stato se volete, e magari senz’altro convinti della necessità e della bontà della medicina di Stato ma, proprio per questo, ridotti sempre più al rango di schiavi del Kapitale.

Ma questi non sono tempi per nulla “normali”. Sappiamo bene che il rapporto di forza è, per il momento, sbilanciato in favore delle forze “più scatenate” della contro-rivoluzione (sappiamo bene inoltre –  dato che, sì! siamo piuttosto infantilmente ingenui ma non del tutto fessi – che vi sono correnti di potere borghese “meno scatenate” per così dire, attive, organizzate più o meno informalmente ed operanti sul campo in mezzo alla spontaneità “del popolo renitente”, le quali hanno interesse a contrastare e fermare la mano dei governi “scatenati” (dalla Nuova Zelanda, all’Australia dalla Germania agli Usa…). Il che non ci spaventa, facendoci desistere dall’intervento dentro le piazze della massa renitente).

Dentro il complesso di fattori che determinano il rapporto di forza vi è quello, fondamentale, dello stato di soggezione/nullità politica della classe lavoratrice all’interno della società del Kapitale. Del resto, come abbiamo affermato, siamo in guerra. Una guerra quanto mai sporca e subdola se è condotta, come è condotta, dietro le nobili insegne della difesa “del benessere e della salute pubblica”. E le guerre del Kapitale iniziano sempre con il consenso di una decisiva massa critica (anche popolare, anche proletaria) più o meno convinto o passivo. Altrimenti le guerre del Kapitale non potrebbero iniziare. Il 4 agosto 1914 – la disfatta proletaria registrata alla data 4 agosto 1914 – ne è l’emblematico esempio storico.

Nella presente subdola e sporca guerra… “al virus”, svolgono il loro lavoro di servitori dello Stato dentro la classe lavoratrice le organizzazioni sindacali tradizionali, i vari Landini della situazione. Così come, incoscientemente, i disgraziati Cobas e “proletari comunisti” del tipo di cui parliamo qui sotto. L’azione di questi e di quelli contribuisce a mantenere lo stato di soggezione/nullità politica della classe lavoratrice verso lo Stato del Kapitale.

E daje: ci siamo fatti prendere la mano. Basta col bla, bla, bla abbiamo detto.

Per un paio di mesetti, più che Karl Marx deve parlare… Tex Willer, personaggio notoriamente poco loquace, per dire che “a parlare” deve essere, sempre considerando il piano internazionale della lotta, la più energica possibile azione di massa e di piazza. (In difetto di ciò il bestione trionfante procederà a farci, noi renitenti alla medicina di Stato, letteralmente e democraticamente a tocchetti senza nessunissimo scrupolo. E non resterà allora altra via che la disperata auto-difesa se non ci si vorrà ridurre a stracci umani, a zombie deambulanti. Insomma, per come la vediamo noi, i prossimi mesetti saranno piuttosto “critici” e caldi). Tanto più se si andrà verso l’estensione dell’obbligo vax. Tanto più se i bastardi che menano le danze oseranno, come purtroppo sembra assai probabile, toccare i bambini coi loro aghi.

Il nebbione deve diradarsi dentro e dopo la prova di forza, dopo lo scontro di energie fisiche che riteniamo imminente. (Prima verifica: Roma, lunedì 6 settembre ma soprattutto, cosa su cui puntiamo tutte o quasi le nostre fiches: Parigi, sabato 11 settembre) Poi si potrà e dovrà parlarne a fondo, andando con migliore cognizione di causa alla radice dello stato comatoso dell’attuale movimento di classe. Proseguendo il discorso splendidamente iniziato dagli “appunti” del compagno Nicola recentemente da noi (e da altri compagni) pubblicati. Ammesso di uscirne vivi da questo paio di mesetti, “politicamente parlando”. Cosa non scontata, anzi, per quanto riguarda il sottoscritto Nucleo.

Bando alle ciance. Il breve documento-video su quanto accaduto allo stabilimento Electrolux: avrete capito che per noi non è tanto avvilente l’opera degli onesti sindacalisti di Stato (“…proviamo a mettere dei tavoli un po’ più alti degli altri in cui le persone stanno in piedi”!!! “…addirittura siamo arrivati noi a proporre di fornire strutture esterne”…!!! Ndr: addirittura! Cosa non si è disposti a fare pur di procedere consensualmente e col massimo “senso di responsabilità”. E, invece, il Cattivo Padrone, “irresponsabilmente” dice niet! Obbligandoci, addirittura, “alla lotta”…) quanto l’assenza di una istintivamente rabbiosa e travolgente reazione di massa da parte dei lavoratori.

Evidentemente essi hanno le loro buone e concrete ragioni per mantenere uno straordinario “senso di responsabilità” (come da pluri-decennale educazione ricevuta da parte delle loro dirigenze politico-sindacali). Nella loro grande o stra-grande maggioranza essi condividono, nella sostanza, la linea politica e pratica in materia di “gestione della pandemia” dettata dai Landini che è poi, su questa cruciale materia, la stessa sostenuta dai vari Cobas del tipo che trovate qui sotto.

Se e quando la classe lavoratrice stessa sentirà nella propria carne e nel proprio spirito lo stato di umiliazione che gli è inflitto, essa saprà redimersi. “Scoprendo” di possedere in sé stessa una forza decisiva in grado di mettere in riga tutta la società. Ma essa e solo essa “lo deciderà”. Nessun altro. Men che meno i disgraziati figliuoli a propria insaputa.

E allora, due parole su queste tetre figure di “proletari comunisti”.

Allo stesso modo che per i Landini vari, prendiamo atto che il loro funereo comunicato rappresenta lo stato d’animo attualmente maggioritario fra la classe lavoratrice italiana. Così come le coerenti e molto “antifasciste” conclusioni operative sul come trattare il problema (problema per loro, per i Landini e per tutti i servi dello Stato) della massa dei “deplorevoli” renitenti.

Il comunicato di codesto Cobas ha inoltre il pregio di esprimere apertamente e senza ipocrisie il pensiero largamente prevalente dentro il campo dell’attuale “movimento di classe”, il campo dei figliuoli che, tanto per dire di una enormità, ha fatto finta di non vedere che in data 1 aprile il governo ha militarizzato il settore sanitario.

Insomma: la registrazione dello stato dell’arte prevalente nella classe e nelle sue “avanguardie”, il dato di fatto concreto, dà certamente e democraticamente ragione ai sinistri “proletari comunistie non a noi e a quella ristretta minoranza di rivoluzionari che da subito si è attestata su posizioni non “diverse” ma diametralmente opposte a tali beccamorti, i quali non si avvedono nemmeno (o forse sì, ma non importa) di fungere da rotellina complementare della macchina dello Stato. Complementari all’azione dei Draghi, dei Figliuolo, degli Speranza e via dicendo.

Lasciamo volentieri a loro e alle larghe maggioranze la ragione del lugubre presente, poiché essa significa e registra la soggezione della classe alla ragion di Stato.

Molto coerentemente costoro scrivono che “la parte peggiore di operai e lavoratori” (quelli …”no-vax”) deve essere “criticata, contrastata, isolata”. Ad averne di pazienza e di tempo, andrebbero “rieducati”. Ma il tempo stringe, a quanto pare, per chi è fermamente deciso a “vaccinare il mondo”, a tutti i costi e con tutti i mezzi.

Spinto il ragionamento di questi “proletari comunisti” alle sue logiche conseguenze si può arrivare benissimo e coerentemente (consumate le buone maniere, per esempio le migliaia di dollari che le grandi corporations americane “offrono” “alla parte peggiore” dei loro dipendenti affinché accettino la siringata salvifica, le canne di mariuana offerte ai giovani dal sindaco di New York per lo stesso scopo fino, più modestamente, ai gelati offerti ai ragazzi a Torino…) alla soluzione più radicale del problema: il classico “rieducativo” colpo alla nuca della buona, cara e vecchia Ghepeù.

C’è poco da scherzare. Non c’è niente da scherzare. L’ironia non è nelle corde dei tetri nipotini e figliuoli nostrani della Ghepeù.

Ne dovremo parlare più a fondo, magari insieme e congiuntamente con le pochissime forze (si contano sulle dita di una mano) che hanno con noi condiviso la battaglia di questi mesi maledetti. Intanto beccatevi il sinistro comunicato, debitamente listato a lutto.

29 agosto 2021

no vax stalinista


SI ALLA VACCINAZIONE OBBLIGATORIA – CONTRASTARE IL MOVIMENTO NO VAX

Noi siamo da sempre per la vaccinazione obbligatoria, perché non è un fatto individuale ma sociale, anche se naturalmente chiediamo, pretendiamo rigore e accertamenti nei controlli medici dei casi particolari.

Consideriamo il movimento No vax un movimento reazionario e fascista, che sfrutta anche ignoranza, qualunquismo e individualismo presente tra le masse; esso inevitabilmente fa capo a Salvini, alla Meloni e su scala internazionale ai regimi ed esponenti più fascisti nel mondo, Trump, Bolsonaro, Modi, Orban, ecc. Siamo per il massimo contrasto su tutti i campi di questo movimento, compreso il divieto di manifestare, oscuramento telematico e repressione diretta dei caporioni – consideriamo chi a sinistra in qualche maniera civetta, dialoga, condivide, gente di fatto al servizio della reazione. Per sanità, scuola non abbiamo alcun dubbio che la vaccinazione debba essere obbligatoria per la riapertura della scuola e la gestione del servizio sanitario pubblico e privato.

Siamo perchè in fabbrica e nei posti di lavoro la gestione non venga appaltata a Confindustria, padroni, ma passi sempre per protocolli condivisi con i sindacati, e in particolare con organizzazioni sindacali di base e di classe. Ma non abbiamo nessun dubbio nel considerare operai e lavoratori che non si vogliono vaccinare e/o che si dichiarano No vax la parte peggiore di operai e lavoratori, che deve essere criticata, contrastata, isolata.

proletari comunisti

Slai cobas per il sindacato di classe

Movimento femminista proletario rivoluzionario

https://proletaricomunisti.blogspot.com/2021/07/pc-24-luglio-si-alla-vaccinazione.html