nucleo comunista internazionalista
note




A fianco dei lavoratori che lottano

Al di là di quelle che saranno le risultanze della magistratura sui fatti che hanno visto il coinvolgimento di Aldo Milani, ci sono due circostanze che diamo per certe.

La prima è il fatto, su cui possiamo giurare, che Aldo Milani – che conosciamo da lungo tempo come animatore di tante battaglie – non è uno che intasca mazzette per sé e tanto meno per frenare delle azioni di sciopero e di lotta.

La seconda è che il SI COBAS è stato interprete di grandi battaglie proletarie – di cui abbiamo già dato notizia sul nostro sito – in un particolare settore del mondo del lavoro che per lo più non conosceva la presenza del sindacato e ora non la tollera: piccole e medie aziende, realtà da sempre senza articolo 18 e senza sindacato, lavoro sommerso, precario, cooperativo, con rilevante quota di lavoratori immigrati, realtà di lavoro completamente tralasciate dal sindacato confederale. Battaglie tuttora confermate nell’annesso comunicato, a dimostrazione della decisa volontà di continuare la lotta e la mobilitazione.

Su questi due punti non ci possono essere dubbi. Su questa base la nostra solidarietà è evidentemente totale e incondizionata con il compagno che si trova al centro di questo episodio.


A latere della vicenda ci sono dei problemi particolari su cui vorremmo si aprisse un franco discorso.

Innanzitutto la rottura del SOL COBAS sulla quale – per quanto ci è dato vedere – abbiamo molti dubbi (qualcuno che ora dà la solidarietà totale ad Aldo Milani, ha scritto non molto tempo fa: “Il SI COBAS è morto, viva il SOL COBAS operaio in lotta”).

Ed a ruota il caso di Bernocchi, che si affretta a precisare la necessità di ben distinguere il COBAS dal SI COBAS.

Perché poniamo questa questione?

Perché, evidentemente, riguarda i problemi e le difficoltà attraversate anche dai movimenti che cercano di presentarsi come alternativa al sindacato ufficiale, ma che vanno in controsenso rispetto a quella che dovrebbe essere, per noi, una direttiva comune, senza rotture, senza settorialità e quindi la prospettiva di una reale unificazione su basi serie del sindacalismo alternativo.

31 gennaio 2017




PROCLAMAZIONE STATO D’AGITAZIONE NAZIONALE
SU TUTTE LE FILIERE

Ieri pomeriggio il Coordinatore nazionale del SI COBAS Aldo Milani è stato arrestato nel pieno mandato delle sue prerogative sindacali, a un tavolo di trattativa.

Ritenendo questo Sindacato l’episodio un attacco esplicito e gravissimo sia da parte padronale sia istituzionale alle legittime rivendicazioni delle migliaia di lavoratori suoi iscritti e dei tanti lavoratori che continuano a rivendicare i propri diritti, il SI COBAS, nell’intera sua composizione, darà seguito immediato a ogni iniziativa riterrà opportuna per dare giusta opposizione all’inaudito tentativo di repressione subito.

#### Libero Aldo Milani libero subito ###

Nel tardo pomeriggio di oggi, 26 gennaio 2016, il nostro coordinatore nazionale Aldo Milani è stato prelevato dalla Polizia, arrestato e tradotto nel carcere di Modena e a tuttora il suo difensore non è stato messo in grado di contattarlo.

E’ evidente che ci troviamo di fronte a un escalation repressiva senza precedenti: lo stato dei padroni, non essendo riuscito a fermare con i licenziamenti, le minacce, le centinaia di denunce, i fogli di via, le manganellate e i lacrimogeni una lotta che in questi anni ha scoperchiato la fogna dello sfruttamento nella logistica e il fitto sistema di collusioni e complicità tra padroni, istituzioni e sistema delle cooperative, ora cerca di fermare chi ha osato disturbare il manovratore.

Dopo le leggi liberticide sul lavoro, dopo la riduzione dei salari alla miseria, quanto i lavoratori hanno conquistato fin qui con le loro lacrime e il loro sangue viene messo nel mirino della repressione immediata che cerca di colpire chiunque osi ribellarsi e, soprattutto, osi praticare un’azione politica che vada nella prospettiva della liberazione dalla schiavitù del salario.

Il disegno repressivo vuole distogliere l’attenzione dalle situazioni di sfruttamento in cui versa il mondo del lavoro e la logistica in particolare: contro questa barbarie si è alzato un movimento di lotta che non ha eguale negli ultimi anni, per durezza delle forme di lotta e per i risultati raggiunti.

La sostanza è semplice: con l’arresto di Aldo Milani si vuol mettere definitivamente fuorilegge la libertà di sciopero!

Se il nemico di classe si illude di sbarazzarsi del SI Cobas decapitando il gruppo dirigente, si sbaglia di grosso!

A quest’attacco politico frontale risponderemo da subito con l’unica arma che gli operai hanno a disposizione: l’autorganizzazione e la lotta.

Proclamiamo quindi fin da ora la mobilitazione in tutti i luoghi di lavoro, e chiamiamo le reti di simpatizzanti e solidali a mobilitarsi nelle iniziative che nelle prossime ore saranno indette dal SI Cobas contro la repressione e per la liberazione immediata di Aldo.

Seguiranno altre comunicazioni non appena avremo aggiornamenti.

26/01/2016

SI COBAS NAZIONALE